Studio di Fonologia della RAI di Milano
Sottotitolo: C’era una volta la TV di stato italiana chiamata RAI che serviva a qualcosa ma poi divenne un imbuto elettorale…
Sono stato incredibilmente fortunato di vederlo prima che fosse disassemblato, ero in RAI per una sonorizzazione (con Maurizio Marsico) e nel corridoio c’era una porta con scritto “Fonologia”, ma il mio interesse fu attirato dal foglietto scritto a mano appena sotto, “sala Musica Elettronica” e sotto un accenno alle chiavi che le aveva non ricordo chi. Credo fosse il 1983 (col senno di poi, 85/86), lo studio era chiuso, dopo tanta insistenza uno degli addetti chiamò un tipo che venne ad aprire, accese le immancabili luci al neon e finalmente lo vidi, dentro c’era un po di casino, sedie accumulate, scatoloni e una pila infinita di nastri BASF e PYRAL, evidente che nessuno ci metteva piede da un tot, ma di synth nemmeno un’ombra!
Il tecnico disse che per qualche tempo c’erano un paio di VCS ma poi sono spariti.
L’armadio più grande aveva strumenti a me molto famigliari, un generatore sinusoidale per misurazione di distorsione della Bruel & Kjaer, credo il modello 1024, un secondo generatore della stessa marca, 9 oscillatori, l’immancabile oscilloscopio su carrello e una serie di filtri, quasi tutti custom, un paio di modulatori ad anello autostruiti (come la maggior parte dei filtri), poi un vecchissimo mixer e tanti registratori, se non erro 5, in un angolo c’era pure un Revox A77!
Rimasi abbastanza deluso, ma non sapevo nulla di questo posto!
Anni più tardi iniziai a lavorare con John McLauglin, a lui piaceva molto la sperimentazione e mi parlava spesso di Luigi Nono di cui aveva una stima incredibile e diceva sempre che voleva andarlo a trovare e mi voleva portare con se.
Mi informai e a parte un paio di dischi che non ho digerito troppo bene ho scoperto che Luigi Nono e Bruno Maderna fondarono lo studio che avevo visitato qualche anno prima in Rai a Milano nel 1955.
Non lo conobbi mai Luigi Nono, almeno, non feci in tempo, morì nel 1990!
Ora insegno al Giuseppe Verdi, non ho potuto resistere e ho messo in pratica quello che ho visto in RAI quegli anni, creare un bellissimo suono con i miei allievi usando quello che avevano allora!
Credo di esserci riuscito, loro erano al neolitico della sintesi sonora, c’erano solo oscillatori, filtri, mixer e qualche modulatore ad anello, ma in fin dei conti come sono fatti i sintetizzatori? oscillatori, filtri, mixer e a volte un modulatore ad anello!
I ragazzi del Verdi possono testimoniare il risultato dell’esperimento, a me è servito molto in passato, ho stupito un certo personaggio tanti anni fa, nessun trucco, ho solo osservato nella mente quello che all’inizio avevo denigrato e dato per inutile ed invece mi sbagliavo alla grande!
Sono rimasto molto colpito quando anni fa sono andato al Castello Sforzesco, dietro casa mia a Milano, e ho visto il rack che avevo osservato nel 1983 che senza rendermi conto mi ha dato una spinta pazzesca a sperimentare in altro modo, molto più libero da schemi!
Una nota: i due registratori a sinistra sono i mitici J37 Studer, quelli dei Beatles!
Una curiosità…
Quel giorno notai in uno degli studi, che erano visibili per l’alta percentuale di vetri che ne permettevano la visuale, notai la presenza di una persona barbuta che maneggiava delle grosse cassette (non ricordo il formato), c’era uno studio di montaggio messo su all’ultimo momento. Il personaggio non era uno della RAI, arrivò una telefonata e lui dovette andare a rispondere nel corridoio e parlava inglese. Uno degli addetti RAI mi disse che era Peter Del Monte ed era lì per montare un film che divenne “Giulia e Giulia” con Sting, era il 1985 o 1986 ed io ero in compagnia di Maurizio Marsico per una sonorizzazione.
Le foto le ho restaurate e ricolorate io.
ADDENDUM
Mi sono sbagliato sul Bruel & Kjaer, è il modello 1402 ovvero il generatore di rumore bianco (sempre destinato alle misure), sono tutti molto simili tra loro!
Ho trovato la pagina RAI dedicata a questo studio con l’intero equipaggiamento!
Lo studio di fonologia è stato smontato e trasportato al Castello Sforzesco di Milano, ironia della sorte è alla stessa distanza da casa mia anche se gli hanno cambiato di posto. Incredibile che questo posto sia stato per decenni dimenticato e divenuto un polveroso magazzino. Il declino è arrivato come arriva sempre in RAI, la politica fa sempre gli stessi danni, prima lo stimolo era l’innovazione, ora lo stimolo sono le commesse per distribuirsi tonnellate di spese, questi posti per loro sono una palla al piede.
C’è un bellissimo podcast a puntate di Carla Fioravanti su RAI PLAY
Copyright 2022-2025 ostiglia.art & sumotoy Tutte le immagini elaborate sono di proprietà di ostiglia.art tranne dove indicato, in tal caso la proprietà è dell’autore, i contenuti sono esclusiva di ostiglia.art e Max MC Costa. Vietata la duplicazione anche in parte dei contenuti, o la ripubblicazione. E’ consentito lo sharing tramite i tasti forniti oppure attraverso la pubblicazione del link originale. Per altre richieste, contattateci attraverso il Form
