
Il Giardino d’Inverno Oblio
Realizzato a cavallo del 1956/57 tra via XX Settembre e Vicolo Galvagnini, vicinissimo al precedente “Giardino dell’Oblio“, fu progettato dall’architetto di Imola, Sandro Monducci, per volere della signora Aurelia Grigoli che molti conosceranno soprattutto per la sua costante presenza nel locale.
Il Giardino d’Inverno Oblio è stato uno dei primi locali del genere, ha avuto un luminosissimo inizio, non si contano i personaggi VIP ospiti o preformanti, celebrità di ogni tipo che attiravano gente da tutta la provincia e dalle città, non a caso la domenica pomeriggio arrivava un pullman pieno di ragazze con la voglia di ballare da Mantova e anche chi scrive in questo momento lo fa grazie a un fortunato incontro tra mio padre Piero e mia madre Alberta proprio in questo locale.
Progettato su due piani, la sua particolarità era la scalinata attorno e il piano superiore, lo Staff era preparato ed erano presenti i tipici personaggi dell’epoca che con la loro simpatia cercavano di rendere a tutti una serata piacevole anche con sorrisi e amichevoli chiacchierate.
Per tutti gli anni 60 il locale ebbe una grande influenza, negli anni 70 cominciò un lento declino dovuto al proliferare di altri locali più grandi in tutte le provincie, anche limitrofe come l’Emilia.
Gli anni 80 e 90 non furono fortunati, la musica dal vivo era cambiata e il locale non si addiceva per nulla a Balera ne a Discoteca, dato che in cima esisteva una lussuosa abitazione, non fu mai ristrutturato per le nuove mode e dopo qualche tempo venne definitivamente chiuso e così è rimasto da allora.
Nonostante questo, l’eco dell’Oblio è ancora presente ovunque, quasi tutti se lo ricordano direttamente o hanno sentito parlare i genitori, spesso con qualche lacrimuccia!
Questa è una pagina dedicata a questo locale, ho deciso di tralasciare gli ultimi anni e concentrarmi sugli esordi e il periodo in cui molti lo hanno vissuto…
Le foto sono quelle originali del locale, erano appese dietro il bancone o all’entrata, molti di voi le avranno sicuramente viste ma sono passati decenni e dopo varie peripezie mi sono capitate tra le mani, così ho deciso di dargli l’aspetto che avevano allora senza fare alcuna modifica per rispettare al meglio i ricordi di chi ha vissuto in quel periodo.
Per rispetto, le foto non sono scaricabili ma possono essere collegate in altri siti come Facebook o via EMail, basta usare i pulsanti in basso oppure i singoli pulsanti di sharing nelle foto.
Le foto sono in alta risoluzione e possono essere ingrandite, l’intera pagina è compatibile anche con i moderni smartphone.
Costruzione
Iniziata nel 1956, qui si vedono alcune fasi. Le foto sono in alta risoluzione e ingrandendole si possono vedere alcuni particolari di Ostiglia in quel periodo.
Gli Artisti
Non si contano gli artisti passati in questo locale, parliamo dei migliori cantanti degli anni 60, personaggi di moda e anche attori e registi spesso di Hollywood! Ho preferito dividere le sezioni per convenienza.
I Personaggi
Quando un locale era di moda, arrivavano anche i VIP e l’Oblio non faceva eccezione, c’erano le signorine buonasera della RAI, personaggi del Carosello, attori, etc. etc.
Le Orchestre
Le orchestre erano eccezionali e negli anni 60 l’Oblio ha visto tra le migliori che siano mai esistite, Tito Puente per dirne una!
Lo Staff
Lo Staff del locale era uno dei motivi del grande successo. Il motore era sicuramente la signora Aurelia ma non era sola, il compagno, il siòr Ugo (così gli Ostigliesi lo chiamavano), vestito elegantemente in scuro, si aggirava tra i tavoli e gli ospiti ed era galante e mai invasivo, ma il personaggio più famoso era sicuramente Giamberto Campi, che tutti chiamavano amichevolmente “al Flàp” che vuol dire “il molle”, i motivi sono tanti ma nessuno è cattivo, il classico modo di fare degli Ostigliesi che usano parole canzonatorie che poi diventano soprannomi!
Dato che era su due piani, il personale era parecchio ed erano tutti professionisti, scelti dalla signora Aurelia e dal siòr Ugo.
Video
Molto presto….
Ringraziamenti
Le foto originali sono di proprietà di Paola Piccina, Ostiglia.art ringrazia infinitamente per averle messe a disposizione per poter creare questa pagina ricordo, alla ricerca ha partecipato anche Giorgio Angeloni e Giacomo Coello che l’autore ringrazia.
Per aneddoti, nomi e ricordi c’è papà Piero Costa che con la sua memoria prodigiosa ricordava pure i cognomi di alcuni dei camerieri, nonostante fosse poco presente dato che viveva in Venezuela per la maggior parte del tempo.
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