Musiche per Gatti…
Principalmente ispirato dai miei micioni, presenti e passati, ma dedicato a tutti quanti i gatti!
Kiki
Così nera che assorbe la luce, calzini bianchi, stazza piccola, non c’è verso di tenerla in braccio ma ama le coccole…
Sembra uscita da un cartone animato, la mia piccola e meravigliosa Kiki!
Ha un caratterino tutto suo, impara le cose solo come e quando vuole lei e tiene testa a tutti, ma è buonissima e soprattutto la prima a chiedere da mangiare, insistentemente, come fare a non accontentarla con quel faccino?
Shiro
Tutto bianco, sottile e aggraziato e tanto impaurito, innamorato di Kiki e tanto buono da dormire con tutti i gatti di casa, non è raro vederli tutti assieme, felice e beato.
Arriva da una grande cucciolata e viveva sull’argine del Po in un punto della centrale elettrica di Ostiglia molto pericoloso, dividerlo dai suoi fratelli e sorelle è stato necessario, ma è rimasto parecchio traumatizzato, con tanta pazienza ora è felice con gli altri mici di casa e tutti gli vogliono bene, ma è rimasto smiagolone, come se cercasse di farsi sentire dalla sua vecchia famiglia, una vocina malinconica.
Un amore vederlo giocare…
Bella
La gattona innamorata di mio Padre, nonostante la grande casa, vive quasi sempre in camera sua e gli dorme accanto. Ama le coccole e non troppo gli altri gatti, è una sopravissuta trovatella, chissà quante ne ha passate…
Arriva da una colonia Milanese da dove era scappata, la trovò mia Mamma talmente magra che non si reggeva in piedi e non aveva più la forza di scappare, affamata allo stremo.
E’ l’ultimo gatto salvato da mia Mamma che mi è rimasto, con i suoi (forse) 10 e passa anni è la più vecchia di casa ma sicuramente non li dimostra…
Pava
Il Pava non c’è più, con i suoi 22 anni trascorsi con noi era diventato come un figlio e quando se ne è andato abbiamo sofferto tantissimo. Amava il sole, passava ore a testa alta e occhi chiusi con il sole sulla faccia e i suoi atteggiamenti non li ho mai più ritrovati in nessun gatto, un “signor gatto”, fiero, gentile, con uno sguardo umano più che mai.
Pava deriva da Pavarotti, lo aveva trovato mia mamma su un tetto di una casa di Milano che piangeva disperato da giorni, lo ha salvato ma da allora, non sappiamo ne sapremo mai il perchè, ha sempre passato una mezzoretta al giorno a piangere disperato al vento con un volume tale da preoccupare i vicini, da questo il nome “Pava”.
E’ sepolto nel punto più assolato del giardino, sotto un alberello con una “P” incisa, ci manca tanto…
Non è finita, ne arriveranno altri…
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