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Il Rockman

di Tom Scholz

 

Chi non se lo ricorda? Parlo ai chitarristi….

Odiato, amato e abusato…

E’ stato uno dei suoni degli anni iconici degli anni “80”, tutti i chitarristi lo avevano e si sentiva ovunque, anche Andy Summers degli allora neonati Police, fu “beccato” con il coso attaccato alla chitarra.

Tutti ne volevano uno, costava poco e si trovava facilmente, divenne presto estremamente popolare.

Il mitico “Rockman by Tom Scholz” (Tom Scholz è il chitarrista dei Boston).

Un misto di Chorus, Flanger, volendo, un pochino di Delay, distorsione o no, una piccola equalizzazione, insomma, un misto di tante cose per un suono “liquido” molto riconoscibile.

A quell’epoca bastava la scatoletta, se aggiungete che si poteva attaccare la cuffia e suonare in giro senza portarsi nulla, dato che andava pure a batterie e si poteva attaccare alla cintura, forse spiegato il motivo della sua popolarità.

Ancora oggi, a periodi, la gente li cerca su Ebay, a volte si trovano a poco per eccesso di offerta, altre volte si fa molta fatica a trovarli!

Circuitalmente era forse l’unico ad usare 8 pile (al posto della classica 9V), usava una alimentazione simmetrica, +,- e massa centrale, niente transistor, solo integrati della serie TL07x a basso rumore e componenti di qualità superiore ai pedalini, quindi aveva un “headroom” superiore e pure i fonici si sorprendevano della qualità (nonostante l’immancabile fruscio dei chip BBD usati per delay e chorus).

Era stato progettato così bene che raramente si rompeva, molti amici che ce l’hanno ancora hanno solo il problema delle pile che se dimenticate dentro facevano il classico disastro acido.

Ne hanno costruiti a migliaia e in giro si trovano ancora abbastanza facilmente, occhio che non è il classico pedalino ma un mangiapile a tradimento!

Grazie a Davide Chivaschi (Chivas) per avermi sbloccato il ricordo…

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