Inventato nel 1939 e ovviamente subito utilizzato, come tutte le invenzioni elettroniche di quell’epoca lontana erano quasi sempre “semplici” e “geniali”.

Il sonovox è in realtà più simile al “Talk Vox” o se volete quello usato da Peter Frampton, era composto da uno o due altoparlanti e da un microfono, premendoli sulla gola il microfono captava i segnali degli altoparlanti “filtrati” dalla cavità della laringe, un meccanismo semplice semplice.

Per farlo funzionare ovviamente serve una sorgente sonora, ed ecco la similitudine con il vocoder ma come ho detto è più simile al talkbox.

Ho l’impressione che alla lunga possa provocare dei problemi, il “TalkBox” faceva sanguinare la bocca a lungo andare…

Lo ha usato anche la Disney per la voce di Dumbo ma è presente in numerosi cartoni animati.

Funzionamento

In realtà è molto meno complicato di quello che sembra, non ci si deve parlare dentro ma si usa la bocca (o come nel sonovox la parte alta del collo) per far risuonare un suono preesistente, in poche parole il suono viene modellato da filtri “vowel” creati dalla bocca, nel video degli anni 30 si vede chiaramente l’operatrice che fa una dimostrazione.

Successivamente il prototipo venne migliorato e semplificato, non servivano più le mani e c’era un tubo di comma o plastica che andava messo in bocca (nel quale usciva una sorgente sonora), modificando la posizione della bocca si riusciva (dopo un po’ di training) a far cantare la sorgente sonora.

La versione di Frampton è un puro rifacimento della versione con il tubo di gomma.